Ricaricare l’auto elettrica in condominio: la guida per gli inquilini
Ricaricare l’auto elettrica in condominio: come installare una wallbox nel box privato o nell’area comune?
Installare una wallbox o una colonnina di ricarica in un garage privato è molto semplice. E per chi vive in condominio oppure è in affitto? Anche in questo caso è possibile, ed è più semplice di quel che si pensa. Scopriamo insieme come procedere.
Normativa di riferimento
In Italia, il decreto legislativo 257/2016 stabilisce che gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative e i relativi interventi di ristrutturazione edilizia debbano predisporre l’allaccio per una possibile installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Se si vive in un edificio più datato, invece, è possibile installare un caricabatterie nel box o posto auto privato previa comunicazione della decisione all’amministratore condominiale e, naturalmente, assicurandosi che i lavori di installazione (a tuo carico) vengano svolti a norma di legge. Vediamo nel dettaglio le diverse casistiche.
In caso di possesso di un box auto
Se si è in possesso di un box privato con contatore singolo e si vuole installare una wallbox all’interno del proprio garage, è opportuno inoltrare formale comunicazione all’amministratore il quale non potrà far altro che prenderne atto. I lavori dovranno chiaramente essere eseguiti a norma di legge. Inoltre, tutte le opere che interessano le parti comuni, come la stesura di cavi o eventuali tracce sui muri di pertinenza dovranno essere autorizzate dall’amministratore, oltre a essere totalmente a carico del condòmino.
Il discorso cambia se il condòmino si collega alla linea elettrica condominiale; in questo caso l’amministratore, dopo aver incaricato un tecnico di effettuare tutte le verifiche sulla fattibilità, dovrà stabilire l’ammontare e la quota delle spese da sostenere. Per tenere sotto controllo il consumo di energia e addebitare le spese al singolo condòmino sarà predisposto un apposito contatore.
I dispositivi maggiormente installati in questo caso sono le c.d. wallbox, ovvero caricabatterie installabili a muro con una potenza di ricarica fino a 7,4 kW per un’installazione monofase e cavo di ricarica integrato.
Installare un dispositivo di ricarica in un’area comune
Se il condòmino non dispone di un box o area privata può comunque installare il punto di ricarica nell’area comune condominiale. In questo caso deve presentare formale domanda scritta all’amministratore, corredata da un progetto dettagliato anche della fase esecutiva, e dovrà attendere l’autorizzazione dell’assemblea di condominio (è importante la regolamentazione dello spazio occupato dal veicolo durante la ricarica). Per ottenere l’autorizzazione all’installazione è necessario raggiungere il quorum deliberativo, la maggioranza dei partecipanti e almeno la metà del valore dell’edificio espressi in quote millesimali.
Tutti i costi di acquisto e di installazione, comprese le opere edili, saranno a carico del singolo condòmino o del gruppo interessato all’intervento (in modo del tutto analogo all’installazione dell’ascensore successivamente alla costruzione dell’edificio). I costi di installazione saranno poi ripartiti solo tra i condomini che hanno voluto il punto di ricarica e che ne faranno utilizzo, mentre le spese relative al consumo saranno ripartite in proporzione al consumo.
Qualora l’installazione venisse decisa dall’intero condominio, l’impianto di ricarica diventa ovviamente un bene comune condominiale, quindi le spese devono essere equamente divise tra i condòmini (i costi di ricarica andranno addebitati in base al consumo effettivamente registrato).
In questo caso, gli accessi alla stazione di ricarica possono essere gestiti tramite App Mobile o mediante tessere RFID. A tal proposito, esistono diverse soluzioni di ricarica per offrono tali soluzioni tecnologiche, oltre ad un pannello web in cui è possibile monitorare da remoto gli accessi e l’utilizzo del dispositivo di ricarica.
